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La metamorfosi dell’oggetto libro dal sistema analogico al digitale

06 Giugno 2016


E-BOOK, Wikimedia Commons, Fonte http://creative.arte.tv/en/space/Jean_Guillaume_Le_Roux/messages/

Assistiamo oggi a un profondo cambiamento nel dibattito che negli ultimi vent’anni1 ha investito l’ambito dell’editoria, contrapponendo il contesto progettuale e distributivo del libro tradizionale cartaceo alla nuova editoria digitale.
Considerando l’evoluzione dell’editoria è evidente che, dopo le prime sperimentazioni, risalenti alla fine degli anni Novanta del Novecento, legate ai progetti editoriali in cd-rom, sono trascorsi diversi anni prima che offrisse sul mercato una concreta e diversa alternativa ai modelli tradizionali. Il periodo che intercorre tra l'insuccesso della pubblicazione e divulgazione interattiva su supporto ottico e l’avvento dell’eBook è caratterizzato dalla diffusione e democratizzazione dell’accesso alla rete e dalla nascita degli strumenti autoriali2 per la pubblicazione su web. La tesi di chi ha sostenuto che il supporto principe della scrittura – ovvero la carta – sarebbe diventato obsoleto si è solo in parte realizzata, anche perché il media non è la carta, bensì i contenuti su di essa “fissati”. La materia del supporto diventa dunque secondaria; la trasformazione riguarda il concetto intrinseco di artefatto culturale: il libro o la rivista. Il passaggio da libro cartaceo a digitale, non consiste tanto in un percorso dal materiale all’immateriale, bensì in una trasformazione che riguarda le modalità del racconto, il modo di fruizione e l’interazione tra uomo e contenuto.
Come cambia la lettura di un testo se la narrazione contenutistica è visualizzata su un dispositivo digitale? Qual è il rapporto ottimale tra ergonomia visiva della lettura e display?
Queste sono alcune delle questioni che hanno nutrito il largo dibattito di questi anni aprendo problematiche che sono ancora in fase di discussione. Le complessità di questi temi sono state oggetto di studio da parte di diversi autori in campo internazionale, tra tutti rimando agli scritti di Gino Roncaglia, considerato un autorevole riferimento teorico sul tema3.

 


La lettura di un e-book su diversi formati sui dispositivi Apple iOS. Fonte www.apple.com

 

Il modello distributivo
L’attuale modello digitale degli ebook, inaugurato con l’apertura degli store online, prevede la semplice trasposizione del testo e dei contenuti iconografici su uno strumento di lettura software dotato di interfaccia. Il software che permette la lettura del testo, risiede a sua volta su un hardware. L’ergonomia – visiva e fisica – della lettura è una caratteristica intrinseca risultante sia dalla qualità dell’interfaccia software, sia da quella fisica del dispositivo hardware. Come sostiene Roberto Casati: “Quello che ha fatto la differenza è un oggetto particolare, l’iPad con i suoi omologhi e imitatori. Ma non perché l’iPad si sia imposto come un nuovo tipo di libro elettronico; tutt’altro. L’iPad è nato come seducente appendice finale di un enorme sistema di distribuzione di contenuti.”4 (Casati, 2013); ciò significa che è l’evoluzione del supporto e dell’interfaccia, connessi a loro volta a un sistema editoriale, a permettere la trasformazione dell’oggetto libro da un sistema analogico a uno digitale e non da un sistema materiale a uno immateriale.
Chris Anderson, come Casati, nel suo libro The long tail del 2010, a proposito delle trasformazioni che hanno portato alla diffusione degli eBook, definisce “irresistibili”5 le possibilità date dall’avvento della distribuzione online. Il ruolo centrale della distribuzione come elemento chiave della trasformazione dell’artefatto libro è stato rafforzato, in via definitiva, anche dalla recente scelta di Amazon di introdurre il concetto di abbonamento mensile6 per la lettura di tutti i libri presenti a catalogo. Con l’utente posto di fronte alla nuova modalità di sottoscrizione di una quota per l’accesso a una delle più grandi biblioteche del mondo (e conseguentemente non più obbligato all’acquisto del libro) si compie un passaggio strategico per Amazon che da semplice negozio si trasforma in distributore globale del sapere.
Se il dibattito sulla supremazia distributiva del libro digitale, si può considerare ormai concluso, il tema della discussione si è incentrato ora sui modi della narrazione. Oggi il designer può scegliere se adottare la scrittura lineare, imposta dalle interfacce standard di lettura digitale, o se conferire alla narrazione una libertà di svolgimento di tipo “non lineare” propria delle arti figurative. Il significato del libro come interfaccia di lettura è dunque centrale (Roncaglia, 2010)7 e il contributo del progettista è equiparabile, dal punto di vista narrativo, a quello dell’autore dello scritto.

 


Esempio di lettura aumentata progetto HideOut: Mobile Projector Interaction with Tangible Objects and Surfaces (http://goo.gl/UhAUoD).

 

Il libro è interfaccia
Il medium principe per l’accesso a un contenuto concettuale è la scrittura, la cui meccanica e forma sono espressione e metamorfosi del disegno grafico. Nel contesto dell’evoluzione tecnica, il linguaggio segnico della scrittura manuale si trasforma in tipografia e successivamente in prodotto industriale. Il libro da oggetto manoscritto – manufatto artigianale – diventa prodotto seriale con l’introduzione della stampa a caratteri mobili di Gutenberg, successivamente nell'ottocento prodotto di massa e, infine, contenuto elettronico diffuso mediante la rete.
Il libro è una delle tante forme strutturate di accesso al contenuto e come tutte le interfacce evolve nel suo modello concettuale e nella sua forma8. Gui Bonsiepe sostiene che alla base di un’interfaccia ci sia sempre un modello concettuale: “È diffusa l’opinione che il punto centrale del progetto dell’interfaccia consiste nell’aiutare l’utente a costruirsi un modello mentale che riproduca la conoscenza del programmatore.” (Bonsiepe, 1993). Nel caso di un libro cartaceo – nelle forme in cui lo conosciamo – il modello concettuale è storicizzato, lineare e riconoscibile nella sua struttura fisica (contrassegnata da una sequenzialità di pagine) e come tale la sua usabilità è assoluta, semplicemente codificata nella sua forma e nel suo aspetto visivo. Così anche una raccolta, una biblioteca di libri è, a sua volta, interfaccia per la propria conoscenza: “Una buona scaffalatura è come un diagramma, permette di pensare perché rinvia visivamente, in un colpo d’occhio, alla moltitudine di cose lette, allevia il pensiero dalla necessità di tenere tutto a mente.” (Casati, 2013).
Nella funzionalità dell’interfaccia digitale viene meno l'evidenza e l'univocità materiale privando il libro dei due elementi caratterizzanti l’esperienza, la sua fisicità e il contesto che lo contiene. Come sostiene Gian Arturo Ferrari: “Più importante e tutto positivo è invece lo sforzo di dare più vita al libro, di attribuirgli una consistenza fisica e una presenza, di farlo rientrare nel mondo sensibile.” (Ferrari, 2014), la consistenza fisica dell’artefatto libro è una componente essenziale dell’oggetto tradizionale, il forte legame immersivo che si instaura in fase di lettura tra il lettore e l'oggetto narrativo si ripropone in maniera similare anche nella versione digitale, nella quale le modalità di lettura e coinvolgimento del lettore non cambiano. La ricerca per ampliare e conferire all'oggetto narrativo tradizionale una qualsivoglia forma di interazione digitale, ha dato origine a diverse sperimentazioni che hanno mostrato come libro possa essere ancora un supporto fondamentale per la lettura anche in un contesto sempre più connesso a internet. È pur vero che, al tempo stesso, il libro cartaceo o digitale, inteso come contenuto finito e chiuso, è autosufficiente e disconnesso dalla crescente e invadente connessione alla rete.

 


Esempio di lettura aumentata progetto HideOut: Mobile Projector Interaction with Tangible Objects and Surfaces (http://goo.gl/UhAUoD).

 

Narrazione e supporto
Il rapporto diretto tra la narrazione lineare e l’artefatto/interfaccia di lettura è l’elemento chiave sul quale agisce la trasformazione che muta il libro tradizionale e cartaceo da oggetto/supporto a esperienza immersiva e non più lineare.
La capacità del libro digitale di creare una forma di realtà virtuale, che nell’evoluzione del mezzo sta diventando sempre più “aumentata”9, rientra e si consolida come momento intimo e unico, indipendentemente dal mezzo, che si tratti di un artefatto reale o virtuale. L’esperienza intima legata alla scrittura e alla lettura digitale hanno dischiuso scenari complessi nei quali le sperimentazioni hanno spinto, dalla fine degli anni Novanta, verso una proliferazione e democratizzazione di contenuti testuali e iconografici nella rete e verso una ricerca esasperata di ipertestualità nella narrazione, seguita da una trasformazione inevitabile delle interfacce comunicative e del supporto di lettura.
Benché le possibilità tecniche e le potenzialità dell’editoria digitale siano emerse nel corso del largo e approfondito dibattito culturale, ritengo che vi sia ancora una sostanziale mancanza di progettualità – dal punto di vista del design dell’artefatto ebook – nel mercato nascente dell’editoria digitale. Nell’attuale contesto editoriale online infatti non vi è differenza, dal punto di vista della forma visiva, tra un libro di narrativa e un qualsiasi manuale tecnico, entrambi si presentano in maniera similare nei comuni software di lettura digitale; l’oggetto sembra appiattito o, viceversa, altre volte talmente sperimentale da risultare difficilmente intellegibile ed estraneo all’utente.
Tutti i contenuti condividono le stesse interfacce, gli stessi caratteri e variabilità dell’impaginato, personalizzabile da parte dell’utente solo nella dimensione del corpo del testo.

 


Alcune immagini rappresentative della APP Virtual Human Body di QA International.

 

Se alla luce di questa evidente omologazione dell'aspetto visivo e interattivo dell'ebook viene a mancare l'aspetto grafico della tradizionale arte del design del libro è necessario ripensare, per l'editoria digitale, gli ambiti di intervento progettuale. Così, a partire da questo presupposto in cui la forma libro scompare e lascia spazio alla progettualità della fruizione della narrazione che è in atto un continuo ripensamento dell'artefatto digitale alla ricerca di nuove forme di interfaccia e nuove sequenzialità dei contenuti narrativi.

 


Alcune immagini rappresentative della APP Virtual Human Body di QA International.

 

Conclusioni
Afferma Ferrari: “È evidente comunque che in questi casi la veste elettronica accoglierà tutto l’insieme delle declinazioni del content, mentre alla carta sarà riservata la sola versione scritta” (Ferrari, 2014).
Condivido solo in parte la posizione di Ferrari in quanto esprime un forte senso di chiusura verso un concetto di evoluzione “aumentata” dell’artefatto cartaceo. A mio avviso invece, nella sua struttura fisica e formale, il libro potrà ancora offrire spazio alle sperimentazioni: assumerà un ruolo centrale l’integrazione tra oggetto fisico e tecnologia, che a sua volta, non si configurerà esclusivamente come media, ma diventerà protesi e interfaccia comunicativa. In questo modo, da un lato, l’artefatto fisico, integrato alla tecnologia, rappresenterà un accesso per l’uso di dispositivi multimediali, dall’altro, il contenuto digitale da “nota di approfondimento” evolverà a “layer narrativo” in grado di assimilare, in modo naturale, la scrittura lineare. Nel complesso percorso di ricerca verso la definizione di una direzione univoca per dirigere la trasformazione della narrazione reale e digitale, emergono, a mio parere, sostanzialmente due problematiche. La prima riguarda l’esperienza dell’utente che si confronta con un meccanismo tecnologico, di restituzione di contenuti aggiunti alla lettura, ancora troppo complesso; la seconda è connessa con la forte path dipendent10 del libro che, faticando a trovare forme e opportunità per evolvere il suo modello concettuale come interfaccia, finisce con il riproporsi, in maniera elementare, sottoforma di libro digitale.
La non appartenenza, nella gran parte dei casi, sia del target sia dei progettisti, alla generazione dei nativi digitali, rappresenta oggi un elemento discriminante all’interno del suddetto processo di ricerca.
Aldilà di questo, però, sono persuaso che un così complesso processo di innovazione potrà trovare un suo compimento solo grazie a un percorso progettuale, che non si limiti alle semplici sperimentazioni sull’artefatto, necessariamente affiancato da una forte volontà editoriale.

 

  • Alcune immagini rappresentative della APP Solar System di Touch Press.
  • Alcune immagini rappresentative della APP Solar System di Touch Press.
  • Alcune immagini rappresentative della APP Solar System di Touch Press.

 

di Michele Zannoni

 

Note
1 La nascita dell'eBook è spesso riferita nella letteratura all'inizio del progetto Gutenberg (www.gutenberg.org) ideato e realizzato da Michael Hart nel 1971, ma il vero e proprio dibattito sul libro digitale prende forma nel 1993 con l’uscita su floppy disk di alcuni libri in digitale da parte della Digital Book, Inc. negli USA.
2 Gli strumenti autoriali sono un insieme di servizi on-line che hanno permesso, anche alle persone non esperte nella scrittura del codice HTML di creare contenuti interattivi per i siti internet.
3 Il libro La Quarta Rivoluzione: sei lezioni sul futuro del libro (Bari, Laterza, 2010) di Gino Roncaglia, rappresenta, nel panorama italiano, una delle letture più complete sul dibattito tecnologico, storico e culturale che ha caratterizzato l’inizio di questa nuova rivoluzione del libro.
4 Si veda Casati (2013), in particolare p. 16.
5 Crf: “And so, too, for ebooks and audio books, online newspapers and magazines, and software. All were once delivered on paper or plastic, necessitating all the complexities of physical inventory and delivery. All are now joined by digital versions, with corresponding digital economics. The experience is not always the same, which is why paper books and magazines are still the preferred version for many. But the functional gap is shrinking. And the distribution advantages of the digital versions are irresistible.” (Anderson, 2007, p. 89)
6 Il servizio Kindle Unlimited è stato introdotto nel 2014 e permette all’utente che usufruisce dell’abbonamento di aver accesso all’intero catalogo dei libri in vendita su Amazon. (http://goo.gl/0SnbKU). Alterjuly, A. (2014). Amazon Unveils E-Book Subscription Service, With Some Notable Absences, New York Time online: Aprile 2014.
7 Roncaglia, G. (2010). La Quarta Rivoluzione: sei lezioni sul futuro del libro. Roma: Laterza, Kindle position 84.
8 «il supporto del testo, quella che chiameremo interfaccia di lettura, ha un ruolo centrale nell’evoluzione dei modi e delle forme della lettura.» (Roncaglia, 2010)
9 Con il termine “aumentato” si intendono tutte possibilità date dalle tecnologie della computer vision e della realtà aumentata che, con la continua miniaturizzazione dei device digitali e l’aumento della potenza di calcolo, stanno offrendo temi progettuali nell’ambito dell’integrazione tra reale e virtuale.
10 Il concetto di path dependence è stato esplicitato da Arthur Brian in riferimento a modelli economici di sviluppo. “Una volta che un percorso è stato selezionato da una serie di eventi economici casuali, la scelta resta fissata (locked-in) indipendentemente dai vantaggi delle alternative” in Arthur William Brian Increasing Returns and Path Dependence in the Economy. USA, University of Michigan Press, 1994.

 

Il presente saggio è parte del volume E_Bookzine (a cura di Veronica Dal Buono), Media MD, 2015, pp. 136.

 

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