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LAM - Laboratorio di Metodologie per Definizione di Progetto

12 Ottobre 2010


Facoltà di Architettura di Ferrara, a.a. 2010-11
Corso di laurea in Design del Prodotto Industriale

prof. Alfonso Acocella
prof. Jacopo Piccione
prof. Andreas Sicklinger
arch. Veronica Dal Buono
arch. Davide Turrini

«Pur senza ritenere emblematico il celebre gioco delle scatole giapponesi, l'una contenuta dentro l'altra fino al vuoto, si può già intravvedere una vera meditazione semantica nel minimo pacchetto giapponese. Geometrico, rigorosamente disegnato, eppure da qualche parte sempre segnato da una piega, da un nodo, asimmetrico, con tutta la cura e la tecnica stessa della sua confezione, l'assortimento di cartone, di legno, di carta, di nastri, esso non è più l'accessorio passeggero dell'oggetto trasportato, ma diventa oggetto lui stesso: l'involucro in sé consacrato come una cosa preziosa, sebben gratuita: il pacchetto è un pensiero (...). Tuttavia, grazie alla sua stessa perfezione, questo involucro, spesso ripetuto (non si finisce mai di disfare il pacchetto) differisce la scoperta dell'oggetto che esso racchiude e che spesso è un oggetto insignificante. Perché in fondo è connaturato al pacchetto giapponese il fatto che la futilità della cosa contenuta sia spropositata al lusso dell'involucro: un dolce, un poco di pasta zuccherata di fagioli, un souvenir volgare sono imballati con altrettanta sontuosità di un gioiello. Si direbbe insomma che è la scatola ad essere il vero oggetto del regalo, non già ciò che essa contiene: nugoli di scolari, durante un'escursione di un sol giorno, portano ai loro genitori un bel pacchetto contenente non si sa che, come se fossero andati molto lontani e come se quella fosse stata l'occasione per dedicarsi in gruppo alla voluttà del pacchetto. Così, la scatola tiene il ruolo di segno: come involucro, schermo, maschera, essa vale per ciò che nasconde, protegge e pertanto disegna: essa dà il cambio, se si vuole intendere quest'espressione nel suo doppio senso, monetario e psicologico: ma ciò che essa racchiude e significa è lungamente rimandato a un dopo, quasi la funzione del pacchetto non fosse tanto quella di proteggere nello spazio ma di rimandare nel tempo. E' infatti nell'involucro che sembra concentrarsi il lavoro della confezione (del fare), ma attraverso tutto questo processo l'oggetto stesso perde la propria esistenza, diventa miraggio: di viluppo in viluppo il significato fugge e quando infine lo si raggiunge (c'è sempre un minimo qualche cosa nel pacchetto) esso appare insignificante, derisorio, vile: il piacere, campo del significante, è stato afferrato: il pacchetto non è vuoto, ma vuotato: trovare l'oggetto che sta nel pacchetto, ovvero il significato che sta nel segno, significa gettarlo via: ciò che i giapponesi trasportano, con energia formicolante, non sono altro in definitiva che dei SEGNI VUOTI».
Roland Barthes, L'impero dei segni, Torino, Einaudi, 2002 (I ed. 1984), pp. 51/55.

Struttura del Laboratorio
Il Laboratorio LAM propone un percorso didattico capace di guidare l’acquisizione da parte degli studenti di una serie di conoscenze teoriche e di metodologie operative per l’attività metaprogettuale del design. L’attività didattica è articolata in lezioni ex cathedra svolte dal gruppo docente e da visiting teachers, a cui si aggiungono attività pratiche nei laboratori della facoltà e visite guidate in aziende di produzione e in spazi espositivi.

Programma
Ambiti di riflessione teorica e di esercitazione pratica del Laboratorio sono rappresentati dai nuclei problematici afferenti ad artefatti, utenti e contesti spaziali riguardati attraverso le reciproche relazioni funzionali ed esperienziali, nonché  calati all'interno di un metaprogetto di mostra didattico-informativa. Il Laboratorio elegge il settore del paper design a tema principale di studio e di esercitazione metaprogettuale.
Sarà richiesto agli studenti di sviluppare una capacità di analisi e di elaborazione sia delle caratteristiche intrinseche dei singoli artefatti (immateriali e materiali) che delle relazioni instaurabili fra prodotti, utilizzatori e spazio esperienziale.

I temi di studio e di applicazione laboratoriali verteranno su:
- Cultura e conoscenza dei materiali a base di cellulosa
- Processi produttivi  e di lavorazione di carta e cartone
- Paper design contemporaneo. Ricerca documentale di esempi ed esperienze
- Riallestimento di prodotti di grafica e packaging tridimensionale
- Metaprogetto per EXPO PACK
- Metaprogetto di una mostra didattico-informativa sul paper design
- Progetto di componenti allestitivi


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programma del corso prima esercitazione

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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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