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Design Ultrapoverissimo

30 Aprile 2010

 

Titolo: Design Ultrapoverissimo
Autore: Dalisi Riccardo
Editore: Libria
Pagine: 120
Data pubbl.: 2005

 

Ha la tenerezza di una fiaba questo testo di Riccardo Dalisi: attraverso pochi scritti e un intenso apparato grafico, il volume propone con toni delicati la poesia del design ultrapoverissimo che l’autore da anni va esplorando, dalle esperienze degli anni ’70 di Avanguardia Radicale “sul campo”, nel sottoproletario Rione Traiano a Napoli, alle cattedre universitarie di progettazione architettonica e design.

Si tratta di un’esperienza intellettuale e umana del tutto controcorrente, in un’epoca di incrollabile fede nel consumismo come unica fonte di benessere per l’individuo.
Facendo leva sui principi di produzione controllata, di tutela dell’ambiente, di ridotto dispendio di energia, di riciclo e impiego di materiali semplici e poveri, Dalisi rivela una nuova energia del design ben lungi dai riflettori del mercato globalizzato e risveglia nelle cose un’anima arcaica e misteriosa. Un’anima che gli oggetti, interpretati con amorevole manualità artigiana e passione creativa, sprigionano dall’interno, al di là di qualsiasi ricchezza esteriore, suscitando nell’osservatore una sorta di memoria ancestrale che rimanda al lupo di Cappuccetto Rosso, al palpito delle ali di fata, al luccichio delle notti stellate e alla fragile leggerezza dei fiori di campo.
Così, lamiere di latta stagnata, tagliata, battuta, cucita con filo di ferro, cartapesta, legno abbandonato, residui di ferro grezzo, ottone si trasformano in oggetti d’arredo, vassoi, lampade, candelabri, sculture, che rivelano nell’ umanità e nella giocosa piacevolezza delle forme un proprio personalissimo potere evocativo.
Bel lungi dal ritenersi espressione di una creatività na?f e isolata, il design ultrapoverissimo aspira a una organizzazione e razionalizzazione coordinata della produzione in modo da ritagliarsi, senza rinnegare i valori della propria concezione ideativa, uno spazio autonomo nel mercato, attraverso la proposizione di un “piccolo esercito” di prodotti con modalità di volta in volta diverse.
Questo, allo scopo di sovvertire l’assunto secondo cui “benessere è uguale a consumo”, nella convinzione che è ancora possibile - se riusciamo a non farci stordire dal fragore della massificazione - vivere bene con sobrietà, riscoprendo la magia dei sogni.

Chiara Testoni


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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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