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Museo del Novecento. La collezione

01 Luglio 2011

Museo del Novecento. La collezione
AA.VV.
a cura di Giuseppe Zampieri
Electa, Milano 2010
376 pagine
illustrazioni a colori
prezzo 40,00 €
2 volumi: italiano/inglese

 

Il 6 dicembre 2010 ha aperto al pubblico il Museo del Novecento di Milano, rinnovando il progetto del CIMAC (Civico Museo d'Arte Contemporanea), chiuso dal 1998.

Dai punti di forza delle grandi collezioni civiche milanesi nasce la raccolta del Museo, in cui sono esposte le opere più rappresentative delle correnti artistiche che hanno attraversato il Novecento italiano, con riferimenti di respiro internazionale: dalle avanguardie storiche – Futurismo in primo piano – all’Astrattismo, dallo Spazialismo all’Arte Povera, passando per sale monotematiche in cui trovano posto i maggiori artisti del secolo, come Boccioni, Carrà, Soffici, De Chirico, Sironi, Martini, Morandi, Fontana, Manzoni, Kounellis e molti altri.

 


Umberto Boccioni, Elasticità, 1912, olio su tela


In 26 sezioni tematiche sono catalogate circa 270 opere in esposizione permanente: una selezione delle oltre duemila che costituiscono il patrimonio del Museo. Fra queste Il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo – che, esposto in uno spazio esclusivo all’imbocco della prima rampa, apre il percorso della visita –, la scultura Forme uniche di continuità nello spazio di Umberto Boccioni e La struttura al neon di Lucio Fontana, illuminata e visibile giorno e notte da piazza Duomo.

 


Sala Fontana


Come spiega l’introduzione al catalogo, la collezione è ordinata secondo il progetto del comitato scientifico composto da Massimo Accarisi, direttore Centrale Cultura, Claudio Salsi, direttore Settore Musei, Marina Pugliese, direttore del Progetto, Lucia Matino, ex-direttore delle Civiche Raccolte d'Arte, Piergiovanni Castagnoli, ex-direttore della Galleria d'Arte Moderna di Torino, Flavio Fergonzi e Antonello Negri, docenti di storia dell'arte contemporanea rispettivamente presso l'Università degli Studi di Udine e l'Università degli Studi di Milano e da Vicente Todolì, direttore della Tate Modern di Londra.?

Il saggio iniziale, a triplice firma di Marina Pugliese, Danka Giacon e Iolanda Ratti, illumina sulla storia delle collezioni artistiche del XX secolo a Milano, dalla nascita della Galleria d’Arte Moderna – nel 1903 – all’inaugurazione del Padiglione di Arte Contemporanea – circa mezzo secolo dopo –, fino ai progetti per la realizzazione di un nuovo museo contemporaneo per la città, il CIMAC, allestito all’ultimo piano di Palazzo Reale nel 1984, da cui nasce oggi il Museo del Novecento.

Salutato da molti come “il Beaubourg di piazza Duomo”, il nuovo edificio vuole essere testimone del periodo forse più fertile e creativo della città di Milano, in cui galleristi, collezionisti e istituzioni hanno collaborato a formare una delle più importanti raccolte di arte italiana del XX secolo.

 

Rampa interna del Museo, di Alessandro Pedretti


Il criterio di esposizione seguito è, come si dichiara nell’introduzione, puramente cronologico, “non tematico o per linee trasversali”: principio ineludibile è soprattutto ”lo sviluppo della ricerca artistica come storia di linguaggi, che attingono alla tradizione esistente per innovare o contrapporvisi”. L’alternarsi di sale collettive e monografiche è dato dalla volontà di far emergere, nel quadro complessivo, il lavoro di artisti che hanno avuto un ruolo particolare nella storia culturale della città.

 

Sala Colonne

 

 

Nel catalogo sono presenti tutte le opere esposte al Museo, divise nelle rispettive sezioni tematiche. Ognuna di queste si apre con un testo introduttivo firmato dai diversi curatori; seguono le schede singole, in cui ciascuna opera è illustrata e accompagnata da un testo esplicativo che ne descrive il contesto storico-sociale, la fortuna critica e le ragioni artistiche, ed è completa di una bibliografia scelta. Chiude il volume un folto ed esauriente apparato bibliografico, a ulteriore prova della ricchezza culturale del patrimonio esposto, che con l’apertura del Museo è oggi finalmente fruibile dalla cittadinanza intera.

 

di Nicoletta Gemignani

 

 


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