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Conferimento Laurea Honoris Causa a Paolo Fassa

22 Maggio 2012

 

Ferrara, 27 marzo 2012
Aula Magna, Via Savonarola 9

Magnifico Rettore Pasquale Nappi
Il gruppo Fassa Bortolo è esempio di una grande visione imprenditoriale fondata da tempo sui principi di automazione, efficienza e sostenibilità.
Il coordinamento tra impresa e ricerca è oggi indispensabile per un’innovazione strategica non solo nel mondo produttivo ma anche in quello accademico. La Facoltà di Architettura di Ferrara nel 2011 è stata per la 9° volta al primo posto nella graduatoria delle sedi universitarie più virtuose: grazie al Tecnopolo, la sinergia tra realtà imprenditoriali e Università in ambito sperimentale è particolarmente attiva, tanto che l’Ateneo Ferrarese gode di considerevole stima a livello internazionale.
Da tempo il rapporto tra Facoltà di Architettura di Ferrara e gruppo Fassa Bortolo è stretto: basti pensare al Premio Internazionale di Architettura Sostenibile Fassa Bortolo che seleziona ogni anno opere di elevato profilo progettuale e culturale.
Il riconoscimento di oggi traduce la volontà di confermare ufficialmente all’impresa e al suo protagonista manageriale la valenza non solo economica ma anche di responsabilità sociale, grazie al suo specifico impegno nel promuovere - con coraggio - innovazione e diversificazione.

Prof. Marcello Balzani. Proponente laurea honoris causa
Ci sono modi di intendere l'architettura inscindibilmente legati alla storia del luogo e del territorio. Il progetto di architettura implica la concretizzazione della forma attraverso una profonda relazione con la “materia”. La materia non è sostanza banale o passiva. L’architettura è binomio tra forma e materia.
Fin da giovane Paolo Fassa ha intuito che l’attività imprenditoriale di famiglia avrebbe dovuto spingersi oltre i confini del trevigiano. Negli anni Settanta del Novecento, ha dato avvio alla produzione industriale della calce; negli anni Ottanta, ha fondato il marchio Fassa Bortolo attivo nella produzione industriale di intonaci. Oggi il gruppo è una realtà industriale consolidata a livello internazionale che ha acquisito un elevato grado di perfezionamento nel campo dell’analisi, della sperimentazione e della verifica di qualità. Lo spirito aziendale è caratterizzato da una profonda responsabilità sociale nei confronti dell’ecosistema, grazie all’adozione di metodi e processi a basso impatto ambientale (dall’estrazione, alle tecniche produttive, allo smaltimento).
Oggi l’azienda annovera circa 1.200 dipendenti e si confronta con il mercato europeo non solo per quanto concerne i consolidati ambiti produttivi ma anche nel campo dell’innovazione di tecnologie costruttive a “ciclo secco”.
Nel gruppo Fassa Bortolo è chiaro il ruolo degli attori a tutti i livelli, all’insegna di una continuità del sapere dalla fase progettuale al cantiere. Il cantiere non è solo luogo di lavorazione meccanica ma anche occasione per veicolare e conservare, attraverso il processo di trasformazione, la memoria e l’”anima” del materiale. La materia non è passiva, non è banale: essa concretizza il progetto e pone domande nel tempo, per potere avere - come diceva Auden - “altre vite da vivere”.

Prof. Ferdinando Laudiero. Decano della Facoltà di Architettura
Lettura della motivazione
In un consiglio di Facoltà, risalente al luglio 2011, quando ancora Preside della Facoltà era prof. Graziano Trippa, il prof. Balzani propose di conferire la laurea honoris causa a Paolo Fassa. La motivazione, per la quale oggi siamo qui riuniti, così recita: “Per il contributo allo sviluppo tecnologico del paese attraverso l’impegno a tenere salde le radici della tradizione costruttiva e produttiva, facendo dell’innovazione, della ricerca, dei processi produttivi un punto di riferimento del proprio operare”.

 



Paolo Fassa, Lectio Doctoralis
“Tradizione e innovazione per l’edilizia e l’architettura”
Oggi mi trovo qui come protagonista in una veste che non immaginavo. Cinque mesi fa ho festeggiato 50 anni di lavoro in azienda. Appena ventenne ho intrapreso la mia carriera, cercando di mantenere costante nel tempo lo spirito che ha guidato nel corso del tempo le scelte dei famigliari miei predecessori in azienda.
La calce è alla base di qualsiasi opera edilizia ma anche nell’agricoltura, dell’ecologia…La calce è compatibile con tutti gli elementi costruttivi. La calce è vita. C’è una magica alchimia quando si uniscono i quattro elementi naturali (aria, acqua, terra, fuoco). Prendere un sasso, cuocerlo, lavorarlo e solidificarlo: un ciclo che conduce un materiale ampiamente disponibile in natura a divenire il principale legante in vari campi applicativi.
Selezione dell’inerte, cottura, spegnimento, indurimento: questi quattro passaggi del ciclo produttivo conducono alla realizzazione di quello che - al di là dei tanti materiali artificiali moderni immessi sul mercato - è ancora il “legante del Terzo Millennio”. Nell’ambito del restauro soprattutto si sta facendo sempre più strada oggi la consapevolezza che il passato costituisce un’eredità e un termine di confronto assolutamente imprescindibile.
Nel “De Agricoltura”, Catone il Censore trattava della costruzione delle fornaci. Marco Vitruvio Pollione descriveva la cottura dei sassi allo scopo di produrre la calce. Oggi l’antica arte della calcinazione è stata sostituita da tecnologie avanzate. Non solo calce ma anche cemento Portland, klinker, produzione industrializzata ad alta efficienza impiantistica.
La storia della mia famiglia corre parallela all'evoluzione della produzione della calce. La dinastia, di origine bizantina, è molto antica. Personalmente entro in azienda nel 1964, come capo-fornace. Dopo anni di esperienza come agente nella zona di Mestre, ho capito che il futuro dell’impresa non poteva risiedere solo nella valorizzazione contemporanea della calce.
Negli anni Settanta sono stati avviati importanti investimenti nell’innovazione, che hanno spinto al passaggio dall'impiego di materia prima in forma di ciottoli di fiume al calcare di montagna, più performante come inerte principale, fino allo sviluppo degli intonaci premiscelati a base di calce e cemento.
Negli anni ’80 Fassa Bortolo ha ampliato i suoi stabilimenti e potenziato il suo approccio competitivo, anche grazie all’istituzione di un centro ricerche altamente innovativo.
Il gruppo Fassa Bortolo comprende oggi società in continua evoluzione che tuttavia sono ispirate dalla spessa coscienza etica nei confronti dell’ambiente, che deve essere adeguatamente tutelato in tutte le fasi del processo produttivo indipendentemente da logiche speculative.
Gli ambiti produttivi oggi sono disparati e di recente l’interesse dell’azienda si è spinto verso soluzioni costruttive innovative che contemplano l’uso del gesso.
Oggi il cartongesso è entrato nel mercato internazionale. Disponiamo di cave in Spagna e di impianti di lavorazione in Portogallo. Il prossimo stabilimento è previsto in Olanda. L’internazionalizzazione della rete produttiva è di indubitabile valore strategico. Il gruppo oggi è leader in Italia per la produzione di intonaci ed il secondo in Europa.

 

 

 

Il futuro sarà sempre più rivolto alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione del patrimonio esistente, alla facilitazione di accesso al credito, al risparmio energetico. Nonostante la crisi imperante del settore edile, riteniamo che “fare impresa” non significhi solo ricercare il profitto ma anche consolidare valori imprescindibili nella pratica costruttiva, che sono alla base dell’operare di Fassa Bortolo: rispetto per l’ambiente, controllo del processo e qualità del prodotto. Perché, come diceva Andrea Branzi, “architettura non è tanto costruire, ma è una disciplina complessa che interpreta la storia, le tecnologie e i cambiamenti della società”.         

Chiara Testoni


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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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