L’uomo, nel corso della propria storia, si è sempre interrogato sul concetto di limite e su quanto potesse condizionare la propria esistenza. Già Aristotele con la sua Metafisica e via via altri, citando a puro titolo esemplificativo il criticismo Kantiano, in molti sono stati i pensatori che si sono occupati del concetto di limite e che ne hanno analizzato le caratteristiche ontologiche con finalità di progresso per l'umanità.

Il volo, rappresenta un limite che l’uomo nel corso dei secoli ha superato con pregevoli risultati. Il desiderio di volare passa per l’osservazione del volo degli uccelli, la capacità che gli stessi hanno di librarsi nell’aria. Dal mito di Icaro e Dedalo, agli esperimenti con aquiloni e palloni ad aria calda di Leonardo da Vinci, alle esperienze pratiche degli aerostati quali mongolfiere e dirigibili, fino ad arrivare al primo volo del Wright Flyer concepito dai fratelli Wright. Il fascino del volo aerostatico in particolare del dirigibile è caratterizzato dalla sua forma affusolata che ne favorisce la penetrazione nell’aria.

Nella realtà, la plasticità aerodinamica, rimanda per lettura alle forme organiche della natura; si origina per forma dallo studio del fenomeno fisico noto come Effetto Venturi. Il punto di partenza per l’oggetto concepito si orienta verso un design di marcata valenza concettuale, destinato alla pura contemplazione, che migra per contenuti verso i principi della portanza derivati dagli studi di Bernoulli. Si eleva nella sua rigorosa forma siluriforme di marmo di Carrara, sostenuto da un basamento di Ardesia, che ne completa il sistema. Si ottiene cosi l’illusione dello stacco da terra.

Alberto Terenzi

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