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Magica materia ceramica. Old House di Kengo Kuma.

21 Gennaio 2012

Kengo Kuma. (ph. marco introini)

 

"Ceramica è il risultato della mescola tra la terra, la propria terra intesa fisicamente, e la vita degli esseri umani". Tale affermazione - intensa significazione nell'estrema sintesi che contraddistingue il suo stesso autore -, è pronunciata da Kengo Kuma in occasione dell'inaugurazione della Old House di Casalgrande Padana, sua seconda realizzazione architettonica in terra emiliana ove il grès porcellanato è ancora una volta protagonista.
Il maestro giapponese ci rammenta come il materiale ceramico venga dal "basso", dal terreno fisico, evidenziandone il senso di appartenenza alla terra, vivo in ciascuna civiltà che faccia uso tradizionalmente di tale materiale; dal suolo la materia è colta informe per essere trasformata in materiale artificiale grazie all'attività dell'uomo, rappresentandone simbolicamente il frutto dell'intelligenza e dell'impegno produttivo prolungato nel tempo.
Questo duplice carattere che coniuga natura e artificio sciogliendone l'apparente dualismo, conferisce al materiale ceramico una qualità umana e intima riscontrabile sia nei singoli elementi - la ceramica così piacevole ai sensi, al tatto, ancor prima che alla vista -, quanto nel progetto architettonico che vede nella loro composizione  una somma di effetti minuti, modulari e perfettamente proporzionati all'uomo nelle dimensioni, ma capace di aspirare alla grandezza e monumentalità d'insieme quando adottata in forma totalizzante.

  • I progettisti dall'alto della Old House. (ph. marco introini)
  • Inaugurazione della Old House. (ph. marco introini)
  • Team di progetto. (ph. marco introini)
  • Team di progetto. (ph. marco introini)
  • Kengo Kuma. (ph. marco introini)

La storia del lavoro umano con l'argilla, cultura materiale senza tempo e come tale difficilmente riassumibile a parole, trova un momento di sintesi e di alta qualità rappresentativa nella collaborazione sinergica tra il maestro giapponese Kengo Kuma e una delle realtà produttive più fertili e illuminate del distretto ceramico di Sassuolo-Casalgrande, l'azienda Casalgrande Padana. Prima con l'opera Casalgrande Ceramic Cloud poi con la realizzazione della Old House, conclusasi in chiusura dell'anno 2011, grazie all'interpretazione dell'architetto giapponese, assistiamo al racconto del rapporto esemplare dell'Azienda - del patrimonio che essa porta con sè e riflette sulla cultura del territorio - con il proprio materiale d'elezione, la ceramica. Come nel caso della CCCloud, Kengo Kuma anche in occasione del progetto per la Old House fa uso di elementi prodotti in serie già presenti nel catalogo di Casalgrande Padana, rifuggendo l'idea percorsa talvolta da taluni protagonisti dell'architettura di firmare appositamente anche gli elementi della costruzione, ponendo attenzione su di sè piuttosto che sul progetto. La scelta di Kuma si indirizza verso il rispetto e l'accoglienza delle condizioni insite nel progetto, lavorando sui vincoli posti dall'esistente - la vecchia casa colonica - e valorizzando al massimo i prodotti stessi dall'azienda.
La mente del progettista è consapevolmente ispirata e resa fertile dalla natura del materiale ceramico. Ne studia con attenzione le potenzialità e qualità affinchè dal progetto risulti valorizzato al meglio il know-howtecnologico della realtà produttiva del committente.
Ancora una volta il lavoro di Kuma parte dalla riflessione su alcune coppie dialettiche proposte dalla natura del materiale e dalla sua interazione con lo spazio architettonico e l'uomo: luce/ombra, semplice/complesso, opaco/trasparente, massivo/leggero, provvisorio/permanente, ripetuto/variato, superficiale/profondo. Il racconto che si spiega tra le stanze dell'edificio è proprio il dialogo che va a tessersi tra materie, forme e spazi messi alla prova, sfidati attraverso da tali polarità.

  • Old House, vista esterna. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House. (ph. marco introini)

La magia della Old House è celata da un involucro di casa colonica dalla forme tradizionali ove possenti mura in laterizio, tetto a falde, aperture regolari sui prospetti, cercano conciliazione con il passato contadino ancor presente entro l'area di pertinenza degli stabilimenti produttivi di Casalgrande Padana. Filari di mele posti al suo esterno e percorsi verdi geometricamente strutturati, consolidano il rapporto tra tradizione e contemporaneità, conducendo il fruitore, attraverso un disegno fatto di sottili lastre pavimentali che bianche emergono dal suolo, alla rotonda stradale della Casalgrande Ceramic Cloud.
L'edificio silenzioso della Old House dialoga infatti con l'opera situata a pochi passi da esso. Insieme alla CCCloud, la grande struttura ordita in lastre bianche di grès porcellanato e collocata a tagliare come una lunga lama la superficie della rotonda stradale, formano un sistema spazio-ambientale compiuto, ricco di significati e passibile di interpretazioni.
Le medesime lastre che accoppiate costruiscono la struttura verticale della CCCloud, le ritroviamo singole e sottili posizionate al suolo a condurci sino all'interno della Old House. Sono lastre di grès Bianco assoluto, ancor più evidenti nella luminosità del colore scelto perchè, proprio negli ambienti di maggior frequenza, si staccano dal suolo fra ciottoli di ghiaia informi e grezzi, creando un contrasto evidente con la rudezza del terreno originario e la levigatezza della superficie lavorata dall'uomo. Posizionate a distanza tra loro, le lastre delineano percorsi come isole per disvelare ambienti mai finiti che si osservano tra loro attraverso orchestrate aperture, dove il vuoto assume il medesimo ruolo del silenzio e delle pause nella musica e puntuali elementi dal passato - la Old House è archivio e centro di documentazione per l'Azienda e conserva macchine, campioni, documenti - ne costituiscono gli accenti.
Lo spazio del piano inferiore si armonizza con i piani successivi attraverso un moderno raumplan, reso possibile da leggere e quasi trasparenti scale quali elementi di connessione. Sono esse infatti costituite da sottili lastre in acciaio a sbalzo rivestite  da lastre ceramiche che mimano la brillantezza dei metalli attraverso le tonalità del bronzo.

  • Library room. (ph. marco introini)
  • Scale d'accesso ai piani superiori. (ph. marco introini)
  • Library room. (ph. marco introini)
  • Library room e projection room. (ph. marco introini)
  • La projection room. (ph. marco introini)
  • Ambienti interni alla Old House, piano terra. (ph. marco introini)
  • Scale d'accesso ai piani superiori. (ph. marco introini)
  • La projection room. (ph. marco introini)
  • La projection room. (ph. marco introini)

Ad ogni ambiente che si incontra nel percorso che si dipana in ascesa verso il vuoto del sottotetto, corrisponde una sorpresa, sia essa una soluzione architettonico-spaziale che un opera di design integrato con la costruzione, ciascuna realizzata assolutamente in grès porcellanato. Cura e invenzione per ogni dettaglio raggiungono persino il vano ascensore e i servizi.
La parete della Library room vede una sequenza di piani orizzontali allineati sul fondo di muratura a vista attraverso setti verticali in grès bianchi, piano per piano dello scaffale orientati in gradazioni leggermente mutevoli come fossero essi stessi dorsi di volumi inclinati. Si ritrova qui il fenomeno del dinamismo percettivo che in scala maggiore è avvertibile muovendosi attorno alla CCCloud.
Un ambiente gradonato discende da tale spazio formando la Projection room, luogo ideale per rappresentazioni multimediali sulle bianche pareti, trovandosi in penombra anche in pieno giorno perchè il bianco totalizzante è mitigato dai tradizionali trafori in laterizio delle finestre esterne. Le lastre della pavimentazione, rigorosamente anch'esse bianche, si sposano con un letto di ciottoli, questa volta i medesimi che circondano la CCCloud. In grès anche il rivestimento delle sedute gradonate che incontrano nell'alzata lastre bianche questa volta traforate lungo tutta la superficie, per consentire il ricambio dell'aria dell'impianto di climatizzazione e alcontempo creare una trama che alleggerisce l'atmosfera.Scende a pioggia dal soffitto fino a raggiungere la Projection room l'istallazione elegante e leggera che con maggiore intensità svela il volto sottile del materiale ceramico e porta al cuore del percorso all'interno della Old House.
Una moltitudine di elementi ceramici rettangolari pencolano dall'alto, sospesi a cavetti quasi invisibili; fluttuano vibrando mossi dalle minime correnti d'aria, ruotano, si mostrano attraverso le facce affilate della bidimensionalità. Proiettando un effetto di luci e ombre sulle pareti, creando densità ove sarebbe il vuoto, Kuma mostra come attraverso l'artificio del design sia possibile manipolare emozionalmente il reale e, superando il comune sentire, apportare una reale ri-sensualizzazione al progetto.

Veronica Dal Buono

 

 

Old House di Casalgrande Padana vista dalla CCCloud

 

CREDITI

committente
Casalgrande Padana S.p.a.


luogo: Casalgrande, Reggio Emilia, Italia

design team: Kengo Kuma & associates


progettisti: Kengo Kuma, Javier Villar Ruiz, Ryuya Umezawa

project & construction manager: Mauro Filippini (Casalgrande Padana S.p.a.)


project coordinator: Angelo Silingardi (C.C. Prog.)


strutture: Enrico Rombi, Alberto Zen (C.C. Prog.)


consulenti per le strutture: Norihiro Ejiri, Takuma Sato (Ejiri Structural Engineers)


dati dimensionali
Superficie Old House 572 mq
Giardino circostante 480 mq


cronologia
settembre 2009-agosto 2011

 

 

Leggi anche: Casalgrande Ceramic Cloud di Luigi Alini

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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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