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Nuovi Paesaggi

31 Ottobre 2013

 

Questo libro nasce quasi per caso, e la sua gestazione è andata avanti fino alla decisione che i tempi erano maturi per il suo vedere la luce.
Sono alcuni anni che nella Facoltà di Architettura di Aversa insegno agli studenti del quinto anno Storia del giardino e del paesaggio. All’inizio quasi per avventura, rispetto al grande alveo della Storia dell’Architettura, ma via via sempre più interessato ad approfondire l’argomento. Mi sentivo sollecitato dalle indicazioni di lavoro che affidavo agli studenti e dalle loro ricerche che esprimevano il desiderio di esplorare i luoghi, alcuni conosciuti altri ignoti, sovente straordinari. Mi accadeva così di restare incantato dal miracolo della fusione tra natura e architettura. Suggestionato dallo splendore degli alberi e delle piante, delle costruzioni, sovente il tutto incorniciato da un magnifico paesaggio capace di parlare all’anima. Abbiamo così esplorato situazioni come Villa Adriana a Tivoli, i giardini delle abbazie e dei conventi, l’hortus conclusus che propone un’immagine idilliaca con prati verdi, fiori, erbe e frutteti, e una fontana di acqua purissima. I parchi islamici e moreschi, nei quali è presente la palma e si esalta la funzione dell’acqua. Ammirato i giardini rinascimentali, veri e propri capolavori come quello di Villa Medici a Fiesole, voluto da Cosimo e realizzato con terrazzamenti, secondo i suggerimenti di Leon Battista Alberti. Il Sacro Bosco a Bomarzo, realizzato da Vinicio Orsini che in questo modo ha voluto tramandare il ricordo della moglie prematuramente scomparsa, come farà un secolo dopo l’imperatore Moghul Shâh Jahân con il Thaj Mahâl, una delle meraviglie dell’universo.
Ed ancora come non citare la villa imperiali di Katsura a Kyoto o i teatri di verzura fino a giungere alla reggia di Versailles e poi al giardino paesaggistico inglese dove i parterre d’acqua si sposano meravigliosamente con le architetture palladiane per giungere fino ai nostri giorni con le ultime tendenze, lanciate dai garden designer, dai risultati a volte incerti, ma forse proprio per questo, ricchi di effetti inediti, come quelli ottenuti dai West 8.

 

  • Bali Memorial
  • Big Dig
  • Born of a wave
  • BP Pedestrian Bridge
  • High Line Park NY
  • Jay Pritzker Pavilion
  • Lurie Garden
  • Ring Around a Tree
  • Solberg Tower

 

Un incentivo, non solo a studiare per proporre nelle lezioni i vari giardini nelle diverse epoche, ma anche a scriverne, mi è giunto alcuni anni or sono quando ho avuto la fortuna di conoscere, in un convegno, Kamel Mahadin, straordinario paesaggista giordano, con Alì Abu Ghanimeh. Ad esso parteciparono progettisti di fama internazionale come Richard England e Franco Zagari. In quella occasione conobbi Nada Abdel Khalek, la direttrice di Landscape, un mensile che si stampa a Dubai e che mi chiese di collaborare con la redazione. Inizia allora, con maggiore puntualità, il mio scrivere su parchi e giardini cercando di creare una mappa che ci accompagna nei giorni nostri con la consapevolezza che, per dirlo con Herbert Marshall McLuhan, i cartografi non riusciranno mai a eguagliare la realtà. Ciò che riusciremo a fare sono mettere insieme brandelli del reale che ci comunicano un insieme di sensazioni di rara intensità.

 

Mario Pisani



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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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