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Stone and time - Call for paper

10 Novembre 2020

 

Permanenza e mutamento

 

Il numero 12 di MD Journal intende riflettere sulla relazione che intercorre tra l’artefatto lapideo ed il tempo. Se la società post-consumistica ha legato il proprio modo di relazionarsi con le cose al consumo delle stesse, il materiale lapideo, attraverso la sua dimensione storica dell’arte e dell’architettura, conduce, invece, ad una riflessione sulla durabilità. A questo proposito, citando Tommaso D’Acquino, George Kubler richiama la nozione di aevum per indicare la durata intermedia tra il tempo finito e l’eternità delle anime umane e degli altri esseri celesti, adattabile, a suo dire, «a descrivere la durata di molti artefatti, così duraturi che la loro esistenza precede quella di qualsiasi creatura che vive oggi sulla terra e così indistruttibile da lasciar prevedere, per quanto ne sappiamo, una durata quasi infinita» [1].

Riportando questa definizione al palinsesto dei manufatti, dell’architettura e della città, il tempo, così come lento compone gli strati rocciosi e conferisce qualità meccaniche ed estetiche uniche alla pietra, inesorabile modifica l’espressione dei suoi linguaggi. Se è vero, così come sostenuto da Benjamin [2], che l’evoluzione dei mezzi tecnici, pone in essere un mutamento dell’espressione simbolica dell’opera d’arte anche in relazione ad una gestualità rinnovata da nuove competenze, il manufatto litico consente di codificare precise sequenze evolutive che si esplicitano dal contesto analogico a quello digitale. Al pari la tecnica e la tecnologia sono mezzo e supporto del mutamento: dalle prime punte di selce alla scrittura incisa, dagli scalpelli guidati dalla mano dell’artigiano alle odierne “macchine virtuose”, le qualità intrinseche della pietra continuano a essere rivelate, configurando la storia dei luoghi e della cultura materiale specifica.

Sullo sfondo si pone, inoltre, il mutamento imposto dall’ottica della sostenibilità che attribuisce al materiale lapideo quella specifica di “non rinnovabilità” in riferimento alla fonte di estrazione, di riutilizzabilità come nelle architetture di spoglio, di ricomponibilità come nelle attuali ricerche sul design del materiale a partire dallo scarto di lavorazione.

Alle ragioni di questo mutamento si rivolge la call che chiama gli studiosi del design e dell’architettura a finalizzare articoli che propongano gli esiti delle proprie ricerche teoriche e progettuali, indagano le ragioni culturali, tecnico – scientifiche, sociali che riflettono l’immagine del progetto litico nelle diverse scale e con le diverse valenze.

  • il paesaggio e la città contemporanea nella dimensione dell’edificato e dello spazio urbano;
  • il monumento e la sua relazione con la memoria ed il contesto museale allestitivo;
  • l’artefatto funzionale e l’oggetto d’uso;
  • metodologia progettuale e dimensione tecnico strumentale, analogica vs/digitale;
  • sostenibilità culturale vs ambientale: dalla qualità del progetto per la durabilità alla materia ricomposta dallo scarto di lavorazione;
  • superfici e trasmissioni di memoria;
  • narrazioni di pietra, dalle iscrizioni alla litografia.

[1] George Kubler, La forma del tempo. La storia dell’arte e la storia delle cose, Milano, Einaudi, 1976 (ed. or. 1972), p. 102.

[2] Walter Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Milano, Einaudi, 1966 (ed or. 1936).

 

Date significative:
Presentazione full paper 20 gennaio 2021
Accettazione e indicazioni di peerreview 28 febbraio 2021
Ci scusiamo, il processo di referaggio richiede tempi maggiori. Gli autori saranno contattati non appena possibile
Consegna full paper finale rivisto 28 marzo 2021
Pubblicazione settembre 2021

#12 IssueEditors:
Veronica Dal Buono, Università di Ferrara
Annalisa Di Roma, Politecnico di Bari
Domenico Potenza, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara


Processo di pubblicazione
I ricercatori interessati sono invitati a inviare, entro il 20 gennaio 2021, un full paper di 16.000-18.000 battute (comprese le note e le referencesbibliografiche), in lingua italiana (in lingua inglese solo nel caso di autore/i straniero/i).

Il full paper, redatto in modo chiaro, deve rispondere e aderire coerentemente al tema della Call, esplicitando l’oggetto e la finalità del contributo proposto; deve essere accompagnato dalla traduzione del titolo in inglese, da 5 parole chiave in italiano e in inglese (poste ad evidenziare i punti essenziali del progetto di paper), da un abstract in italiano e in inglese (di 700-800 battute) a dalla bibliografia di riferimento redatta secondo le linee guida editoriali di MD Journal.

Il contributo dovrà essere inviato all’indirizzo mdjournal@unife.it 
L’accettazione delle proposte sarà comunicata ai proponenti entro il 28 febbraio 2021. In caso di accettazione saranno comunicate contestualmente le indicazioni di peer-review.

La stesura finale dell’articolo rivisto dovrà essere inviata all’indirizzo mdjournal@unife.itentro il 28 marzo 2021.

La data di uscita, in e-Publishing, di MD Journal [12] 2021 è prevista per settembre 2021; la sua fruizione è pubblica recependo la filosofia dell’open access.
Contestualmente si procederà alla stampa del volume, per l’invio agli autori e alle principali biblioteche nazionali.

Link alle linee guida editoriali:
http://materialdesign.it/it/journal-md/_61.htm

Link allo stile dei testi e alla scrittura:
http://materialdesign.it/it/journal-md/_66.htm


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MD Material Design
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ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it

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