Ergonomia

L’antropometria tra Arte e Scienza. Nuovi Scenari nel mondo della ricerca scientifica in Ergonomia e implicazioni progettuali nel Design di Prodotto.

Dal 19 al 23 Luglio, presso la Jagellonian University di Cracovia, si è tenuta la “5th International Conference on Applied Human Factors and Ergonomics”


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19 Settembre 2014

Ergonomia Fisica e Quantitativa.
Lo sviluppo dei Digital Human Model verso un approccio Proattivo dell’Ergonomia.

Ergonomia è una parola nota, familiare e sovente riconosciuta come attributo migliorativo della progettazione. Quando si parla di Ergonomia, vengono subito in mente concetti quali il comfort, il lavoro, la sicurezza, il benessere e la facilità d’uso dell’oggetto cui essa si riferisce.


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25 Luglio 2014

Ricerca applicata in ambito di Ergonomia applicata: Redazione di Linee guide per il posto di lavoro della cassiera

Un progetto con la collaborazione tra CRF e i produttori di arredi per la Grande Distribuzione Cefla (Imola), Intrac (Rovigo), LaFortezza (Pianoro-Bologna) e Metalsystem-Sidac (Rovereto-Gambara) , con la collaborazione e supporto di esperti medici di lavoro dell’INAIL di Roma, dell’Università di Bologna e Università di Torino, oltre all’ente certificatore CATAS di S. Giovanni al Natisone, Udine.


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30 Marzo 2011

L’innovazione tecnologica dell’automobile non si ferma alla meccanica: contano (anche) forme e materiali

Gli ultimi saloni dell’automobile (Qatar, Los Angeles, Ginevra) hanno rilevato una moltitudine di proposte e approcci per affrontare il futuro del veicolo, con un particolare occhi all’evoluzione “green”, cosa che non stupisce in quanto questa industria viene particolarmente accusata di inquinare l’ambiente.

Le grandi case automobilistiche si fanno la gara per la più convincente e innovativa tecnologia, che si divide tra lavori realizzabili e applicabili anche domani mattina, ai più pionieristici e avveniristici pensato per il 2020 e oltre.

 


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18 Marzo 2011

Il cibo e i sensi

Nella rivista Ventiquattro di ottobre si poteva leggere un articolo sul futuro del cibo:
 “Per un nuovo snack, per esempio, l’idea iniziale può venire dai dipendenti dell’azienda che intende produrlo (spesso si fanno sondaggi in fabbrica) o anche dal pubblico. Esistono infatti agenzie specializzate che chiedono ai consumatori di cosa avrebbero voglia. (…) Come per un sugo o un wurstel, si parte dall’aspetto del packaging e del contenuto. Si modificano foto e snack già in commercio – l’Image Lab di Kraft, cuore pulsante del suo reparto di R&D, si spinge oltre e “photoshoppa” gli oggetti più vari trasformandoli in dolci digitali – poi se ne sottopongono le immagini al giudizio dei consumatori. Sarà una barretta particolarmente spessa? Da mordere sugli angoli o larga come un solo boccone? Con una striscia colorata in superficie? Per gli snack virtuali che passano questo primo esame studiano i costi di fabbricazione, stoccaggio e distribuzione, e si elaborano ricette con il supporto di psicologi della percezione, sound designer specializzati in cibo, artisti, nutrizionisti, economisti, chimici, pubblicitari e infine cuochi.


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18 Gennaio 2011

Imanuel Kant, la disabilità e il design multisensoriale

Se la mancanza di un senso (p.e. quello della vista) è innata: così il disabile possibilmente coltiva un altro senso, che sostituisca il vicariato di quello, e esercita l’immaginazione produttiva con grande perseveranza: nel modo in cui cerca di comprendere la forma di corpo esterno attraverso il tatto e – dove questo per via della grandezza (p.e. di una casa) non è sufficiente – gli ambienti attraverso un altro senso, come quello dell’udito con l’eco della propria voce in una stanza: alla fine però, se una fortunata operazione riporta l’organo alla sua sensibilità, deve innanzitutto imparare a vedere e sentire, cioè riportare la sua percezione sotto la capacità di questo di tipo di soggetto.1


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15 Luglio 2010

Chi è esperto per definire i requisiti dell’UCD di un prodotto?

La domanda posta come titolo, è ambigua, mi rendo conto. Ma nasce dall’osservazione, che in collaborazione con aziende produttrici di vari prodotti, questa domanda sorge implicitamente nel momento in cui viene espresso il desiderio di collaborare con un team di esperti, in primis “l’università”.
Spesso viene individuato a priori un corpus di persone “esperte” in quanto lavorano in un determinato ambito. Voglio fare un esempio: per sviluppare innovazione sulla poltrona da dentista vengono chiamati i ricercatori della facoltà di medicina, in particolare coloro che lavorano nell’ambito della odontoiatria. L’appunto da fare sarebbe il seguente: se devo innovare un banco cassa e definire l’ergonomia di tale arredo, chiederò alla cassiera come vuole impostare il suo posto di lavoro. O ancora più “spinto”: al momento dell’acquisto della propria auto, il venditore vi chiede di indicare dove desidera avere lo sterzo e i comandi?
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19 Aprile 2010
MD Material Design
Post-it
ISSN 2239-6063

edited by
Alfonso Acocella
redazione materialdesign@unife.it